L’inseguitore di desideri: Di cosa hai veramente bisogno?

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E’ nella consapevolezza di ciò che si ha che si trova la chiave della vera felicità, non nella frenetica ricerca di ciò che ancora manca.

Introduzione

La felicità è uno stato mentale, ma spesso ci viene fatto credere che dipenda dalle cose che possediamo o dalle persone che abbiamo accanto. Questo ci porta a cercare sempre di più, a desiderare nuove cose e nuove esperienze, in un ciclo senza fine che ci allontana sempre di più dalla vera felicità.

La ricerca costante

Il sistema economico attuale si basa sul consumismo, ovvero sulla produzione e sul consumo di beni e servizi. Questo significa che per fare girare l’economia, abbiamo bisogno di consumare sempre di più, di acquistare nuovi prodotti e di sostituire quelli vecchi. In questo modo, ci viene fatto credere che la felicità sia raggiungibile solo attraverso l’acquisto di beni materiali.

L’insoddisfazione perenne

Ma la realtà è diversa. Quando otteniamo ciò che desideriamo, la felicità che proviamo è effimera e presto scompare. In questo modo, finiamo per cercare sempre qualcosa di nuovo, nella speranza di trovare la felicità che ci sfugge. Questo ci porta a una condizione di insoddisfazione perenne, in cui ci sentiamo sempre incompleti e in cerca di qualcosa che ci manca.

L’inseguitore di desideri: la caccia al tesoro

Questa ricerca costante ci porta a diventare degli inseguitori di desideri, sempre alla ricerca di nuovi obiettivi da raggiungere. Diventiamo come dei cacciatori in cerca di un tesoro, ma il tesoro che cerchiamo è sempre più sfuggente e ci allontana sempre di più dalla felicità.

La brama del nuovo

In questo processo, la brama del nuovo diventa sempre più forte, e finiamo per desiderare cose che non ci servono veramente. Ciò che vogliamo non è tanto il prodotto in sé, ma la sensazione di possederlo, la soddisfazione momentanea che ci dà. Ma presto questa soddisfazione svanisce, e finiamo per cercare un nuovo oggetto del desiderio.

Il ciclo infinito

In questo modo, entriamo in un ciclo infinito, in cui la nostra ricerca non ha fine. Questo ci porta a lavorare sempre di più, a guadagnare sempre di più, per poter acquistare sempre nuovi prodotti e soddisfare i nostri desideri. Ma questo modo di vivere non ci porta alla felicità, anzi, ci allontana sempre di più da essa. Infatti, il consumo eccessivo ci porta ad avere meno tempo libero, meno relazioni significative e meno attenzione per le cose che davvero contano.

Fermarsi per riflettere

Per uscire da questo ciclo, è importante fermarsi per riflettere e chiedersi cosa sia veramente importante nella vita. Quali sono i nostri valori, le nostre passioni, le relazioni che ci danno soddisfazione? Quando comprendiamo ciò che ci rende davvero felici, possiamo iniziare a concentrare le nostre energie su di esse.

Riscoprire ciò che si ha già


Inoltre, è importante riscoprire le cose che già abbiamo. Spesso, ci concentriamo solo su ciò che ci manca, senza apprezzare ciò che abbiamo già. Ma quando siamo grati per ciò che abbiamo, ci sentiamo più soddisfatti e felici della nostra vita.

Raggiungere nuovi orizzonti con consapevolezza

Infine, è importante raggiungere nuovi obiettivi con consapevolezza, senza cadere nella trappola del consumismo e dell’accumulo. Dobbiamo chiederci se ciò che desideriamo veramente ci porterà felicità o se è solo un desiderio momentaneo. Quando agiamo con consapevolezza, possiamo scegliere cosa veramente ci rende felici e concentrare le nostre energie su di esse.

La felicità come stato mentale

In conclusione, la felicità non dipende dalle cose che possediamo o dalle esperienze che facciamo, ma dal nostro stato mentale. Quando siamo grati, consapevoli e concentrati su ciò che veramente conta, possiamo trovare la felicità anche nelle piccole cose della vita.

Voglio concludere questo articolo con una citazione di Tiziano Terzani: “C’è una parola in italiano che è migliore di felice, ed è contento; accontentarsi. Uno che riesce ad accontentarsi è una persona felice.”

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Foto di stokpic da Pixabay